Costruirsi o comprarsi un futuro?

Articolo che richiama il mio pezzo del Giornale di Brescia. Ringrazio per la risposta il Vice Direttore Gabriele Colleoni

Soprattutto negli ultimi anni è sempre più difficile trovare operai e artigiani. Ho cercato di analizzare questa curva discendente affiancando testimonianze del mondo imprenditoriale con quello del consumatore.

Partiamo dal principio. La generazione dei boomer, avendo goduto di una condizione economica favorevole, ha progressivamente perso la necessità e la voglia di impiegarsi in attività manuali, demandando a terzi non solo questioni di carattere imprenditoriale, ma anche pratiche; ad esempio il bricolage o la gestione di un orto sono progressivamente state abbandonate. La ciliegina sulla torta è arrivata con i grandi portali di e-commerce che, trasformando ogni desiderio in possibilità d’acquisto, hanno ulteriormente messo a tacere, oltre alla voglia/necessità del fare, lo stimolo della ricerca.

Le generazioni a venire hanno acquisito per osmosi questo atteggiamento non percependo proprio alcun bisogno di attivarsi in attività che, per loro natura, necessitano che qualcuno le svolga. Che si tratti di sostituire un rubinetto o una lampadina o ancora pensare di svolgere attività “operaie”, che necessariamente devono essere imparate sul campo, queste nuove generazioni non ne sentono proprio il bisogno.

Sì, perché se le generazioni precedenti vedevano le attività manuali come una dichiarazione di povertà, queste ultime non ne concepiscono proprio il senso, poiché non ricevendo nessun segnale dai genitori non hanno motivo d’approfondire.

Con questo si è persa l’emozione unica di poter godere di un risultato ottenuto con le proprie capacità. Un’emozione unica che non può essere sostituita con nient’altro. Inoltre la mancanza di questo senso d’indipendenza genera un progressivo senso di dipendenza che rende l’essere umano irrequieto e insoddisfatto.

Questo fattore si riflette pesantemente in tutte le sfumature della nostra società: relazioni, istruzione, politica. L’individuo pensa che ci deve essere sempre un terzo che fa per lui; “dopo tutto lo paghiamo!” Quante volte hai sentito quest’affermazione?

Per ironia della sorte viene da pensare che quando non avremo più denaro per acquistare la nostra sopravvivenza dipenderemo da chi fino a ieri soddisfava i nostri bisogni, così da trasformarci da padroni in schiavi.

Probabilmente, se guardiamo bene quello che sta succedendo nel mondo, in parte, questo sta già avvenendo ma forse, con un po’ di consapevolezza e umiltà non è troppo tardi per costruire un futuro tutto nostro.

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