Tramonto sul Po

Un cancello chiuso sul grigio cortile

Ombre lunghe che accompagnano il cuore

Quella porta da bambino era un portone

Mentre ora è un’anziana signora con il volto solcato da profonde rughe

Il tempo mi ha privato delle vostre voci miei dolci cari

Un vecchio valzer vi riporta alla mente facendo danzare i miei occhi tra le lacrime

Una bicicletta appoggiata sul muro attende fedele il suo padrone

Tutto come un tempo ma tutto diverso

Nel vento della sera gli echi di don Camillo e Peppone raccontano la forza di un popolo forgiato nei campi bruciati dal sole estivo e dal gelo invernale

Gente semplice cresciuta su di una terra dura, mani di cuoio, pelle d’argilla, occhi di sale, cuori teneri come il pane

Percorrendo le tue strade non vedo più ponti di barche, pescatori o donne a sciolinare nei fossi, qualche macchina che come me rompe il silenzio immobile

Al paese un’anziana signora mi raggiunge dalla sua finestra con un canto che porta con sé un’intera vita, dolce melodia di tramonti lontani

Le osterie sono ancora rifugio di giovani che furono

Il pane, il vino e la tradizione permane con una sacra ritualità che prego non sia dimenticata

Mi sento testimone di un grande privilegio

Poter vivere ancora nei racconti dei miei nonni e ritrovare in ogni dettaglio il fare amorevole che mi lega e che ci lega tutti a questa terra

#radici di Alfredo Rabaiotti

Dedica un secondo in più e osserva la signora alla finestra

Brescello 2020 di Alfredo Rabaiotti
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