Nell’era del possesso

Viviamo in un periodo si stimolante, ma allo stesso tempo ricco di trappole in grado di generare dipendenze travestite da abitudini.

Una di queste è il possesso. 

A tutti fa piacere possedere qualcosa di bello che possa dimostrare le nostre qualità, il nostro allineamento sociale. 

Tuttavia la “sindrome del possesso” ha raggiunto picchi preoccupanti. Questa mattina navigando tra i social sono inciampato in una pubblicità in cui è possibile acquistare una stella. Nel mio vagare per il mondo ho visto strade in vendita, rotonde, panchine dedicate a cari defunti. Tutto questo aveva e ha un filo logico poiché queste “dediche” sono temporanee, volte a finanziare lavori o attività sociali.

Penso sia sempre importante, guardare alle spalle di un’offerta. Nel caso della stella ho fatto questi due ragionamenti:

 1 – La stella, come la terra, l’acqua, l’aria e tutti gli elementi naturali dell’universo non possono essere posseduti. Siamo ospiti per un soffio di vento in questa immensità (se pensiamo al modo in cui l’universo conta le sue stagioni) e solo pensare di possedere anche un granello di sabbia è un’illusione tossica

2 – Illudersi di possedere un pezzo di universo ci trasporta in una dimensione di egoismo, arroganza e senso del possesso che ci allontana dalla nostra natura e necessità di condivisione.

Poi se guardo il cielo, le stelle… Come posso pensare che anche il più remoto dei corpi celesti non sia stato guardato, dedicato, pregato nei secoli da altri occhi, altri cuori? 

La verità che tutto è in prestito, anche il nostro corpo. Prima o poi dovremo restituire tutto per tornare al tutto. 

Tu cosa ne pensi? Un abbraccio

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