Quando c’è tanto da fare non c’è il tempo di definire strategie e azioni che permettano di consolidare i risultati. Quando c’è poco da fare non c’è tempo per cambiare poiché l’obbiettivo è “portare a termine”.
La quantità di attività che riempie la nostra quotidianità non necessariamente ne riflette la qualità. Con l’aumento delle persone coinvolte in un processo, i rischi di disperdere tempo e risorse crescono in modo esponenziale.
Non dedicare i necessari investimenti all’analisi e al miglioramento della quotidianità, da un punto di vista relazionale e comportamentale, ci espone nel tempo a una fragilità che si potrà esprimere in perdita di risorse, felicità e persone.
Fermarsi e pensare alla qualità con la quale viviamo la nostra giornata è un’azione “sacra”, che permette di preservare la nostra mente, il corpo e ottenere il massimo dai nostri talenti.
